venerdì 20 gennaio 2012

Lento con variazioni e progressione finale

Dopo l'allenamento di ieri mattina, in serata ho dedicato un ventina di minuti allo stretcing approcciando per la prima volta il metodo Wharton. Negli ultimi mesi ho praticamente smesso di fare allungamenti per mancanza di tempo e chiarezza di idee sul metodo da utilizzare. Ma ora è il momento di riprendere eseguendo una tecnica poco conosciuta dai più, ma probabilmente molto efficace. In breve, quando un muscolo viene allungato è necessario contrarre volontariamente il suo antagonista.
Lo stretcing insieme ad un auto massaggio mi ha permesso di recuperare nottetempo da fastidiosi doms ai polpacci e permettermi di correre anche oggi.
L'improvviso aumento del chilometraggio non mi è facile da digerire e la freschezza muscolare è una chimera, al contrario del motore (sistema cardiocircolatorio) sempre più efficente (frequenze più basse a parità di velocità).
Con un clima che dopo gli ultimi giorni pareva quasi mite (3°) ho percorso circa 14km ai margine del Sile, inserendo delle variazioni a partire dall'8° km per rompere la monotonia di un ritmo molto molto blando. In vista della conclusione dell'allenamento ho allungato il passo raggiungendo con estrema facilità velocità attorno a 3'50''/km per poi continuare a "sensazione" e senza riferimenti fino alla macchina. Ne è venuta fuori una facile progressione con sensazioni di ritrovata brillantezza e reattività (ultimo km 3'33'')

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