lunedì 11 agosto 2014

Il mio primo vero trail

La voglia di partecipare ad un vero trail lungo ed impegnativo la covavo ormai da tempo.. Nonostante le mie attività quest'anno siano spaziate dagli 800m in pista alle corse in montagna ed ancora al ciclismo, non fa parte della mia filosofia partecipare ad una competizione con l'obiettivo del finisher (finire la gara con qualsiasi tempo), così nell'ultimo mese ho iniziato ad incrementare il chilometraggio delle singole uscite (ma non quello totale, sempre molto ridotto) così come i dislivelli totali.
Superato il piccolo malanno della scorsa settimana ho ripreso ad allenarmi domenica con una corsa collinare di 20km. Sensazioni non ottimali dopo la febbre di Venerdì, seppur strada facendo abbia ritrovato una buona azione di corsa.
Lunedì sono ritornato a lavoro per un turno h24.
Martedì sono uscito con Marco (un amico che l'anno scorso correva ai miei ritmi, ora fermo causa problemi alle gambe) per un su e giù dal montello. Quest'anno ho pedalato molto più del solito e la differenza si vede tutta.. L'uscita è per me molto tranquilla nonostante le asperità della strada e mi concedo solo un paio di sparate per testare la gamba.
Per le statistiche segno un buon pb sulla salita degli alpini salendo per 1km ai 17km/h (vam di circa 1400m/h).
Mercoledì, vista la bellissima giornata di sole, ho raggiunto in auto il passo Croce Daune (1020m slm) per allenarmi sul sentiero che conduce al Rifugio Dal Piaz (1980m slm) nel cuore delle alpi feltrine.. L'uscita è stata molto bella ma la gamba non girava e ho fatto più fatica del solito.
Nel pomeriggio ho effettuato una seduta di potenziamento molto intensa (2 serie da 100 squat a corpo libero, addominali, flessioni) ed infine dei 400m in progressione con ampi recuperi per sciogliere la gambe e trovare la giusta falcata (tempi da 1'25" a 1'12").
Giovedì nuovo turno h24 nel quale trovo il tempo per pianificare un bel week-end con Chiara in modo da coniugare vacanza e corsa.
Decidiamo di partire al mio rientro per le 5 terre e passare li il venerdì sera e la giornata di sabato per poi trasferirci in serata sull'appennino tosco emiliano, nei pressi del passo del cerreto.
Domenica parteciperò al mio primo vero trail, una corsa totalmente fuoristrada sui sentieri di montagna del monte Ventasso per uno sviluppo complessivo di 26km e circa 1500m di dislivello positivo (alla fine risulteranno 1700)
Si profila una gara molto lunga ed impegnativa ma sopratutto un impegno di almeno 3 ore. Una vera prova di endurance per me che non ho mai superato le due ore di corsa, e che solo una volta mi sono spinto oltre la mezza maratona (ndr Marcialonga 2013)
Il venerdì ed il sabato scorrono piacevoli tra una gita in barca ed un bagno, sabato sera ci trasferiamo a Cerreto Laghi per passare la notte pregara.
Ceno in maniera abbondante, mi studio l'altimetria, preparo borraccia e zuccheri (porterò con me unicamente due bustine udi miele) e vado a dormire con i pensieri già proiettati al giorno successivo.
Alle 6:40 suona la sveglia, colazione veloce (in cui non rinuncio al cornetto!) e si parte in direzione Ventasso Laghi.
Il trail del Fojonico è una gara giovane, quest'anno giunta alla sua terza edizione, ma il parter di partcipanti è di tutto rispetto vista anche l'accoppiata con il vertical del Sabato pomeriggio che ha spinto qualcuno a fare il bis.
La mattinata è totalmente soleggiata e non troppo fresca il che lascia presagire che ci sarà da soffrire il caldo nella parte finale di gara.
Dopo aver superato un paio di paesini che sembrano dimenticati dal tempo, raggiungiamo la zona di partenza dove ritiro il pettorale e predo le misure con un nuovo modo di intendere la corsa: il trail. Zainetti, bastoncini, un orgia di materiale tecnico e tanto folklore. Alla partenza siamo oltre 200, pochi sceglieranno di gareggiare sulla 8km la maggior parte correranno i temibili 26.
Quando alle 9 e 30 scatta la gara decido di partire a metà gruppone per non lasciarmi trascinare dal ritmo. Ho riposato 3 giorni prima della gara ma ho ancora dei postumi del potenziamento di mercoledì pomeriggio.
Nei primi minuti, complice anche la partenza senza riscaldamento (ho pensato che la gara fosse già abbastanza lunga!) mi sento un pò duro e faccio fatica a trovare una corsa fluida seppur appena inizino le prime rampe recuperi le prime posizioni.
Costeggiamo il lago di calamone e per qualche centinaio di metri corriamo in piano.. Saranno gli ultimi metri piatti di una gara che presto ci riserverà mille insidie.
Superato il lago si svolta a sinistra ed è qui che inizia la salita che ci condurrà in poco meno di 1km dai 1400m di quota ai 1727 m della croce in cima al monte ventasso.
Manca ancora tantissimo ed evito di imprimere un ritmo troppo elevato ma nonostante ciò inizio a recuperare diverse posizioni nel primo tratto di salita nel bosco. Ai 1500m di quota la vegetazione diventa più rada e poco dopo sparisce totalmente lasciando libera la vista sulla cima della montagna e la ripida salita che ivi conduce.
In questa fase mi lascio un pò prendere dall'agonismo e aumento il ritmo coprendo gli ultimi 150m di dislivello ad una vam (velocità ascensionale media) di circa 1300m/h. Effetto diversi sorpassi e scollino con la prima donna, tale Mustat Lara.
In cima soffia un vento molto forte e la vista è eccezionale a 360°.
Corriamo in cresta per qualche centinaio di metri poi appena inizia la discesa capisco che sarà selettiva tanto quanto la salita.. Mi sfilano subito 2-3 atleti che scendono giù a velocità doppia e nonostante cerchi di dare il meglio non riesco a tenere il loro ritmo.
Nella tecnica discesa che ci riporta ai 1500m di quota perdo una manciata di posizioni rischiando più di una volta un bel capitombolo. Corro con la borraccia in mano e ciò mi priva del migliore equilibrio di corsa, fondamentale su sentieri così ripidi e pietrosi.
La prendo con filosofia e continuo la mia corsa cercando di riservare più energie possibili.
Dopo 8km transitiamo dalla zona dell'arrivo dove si conclude la gara breve. E' qui che chi correrà i 26km si può guardare finalmente in faccia e prendere le giuste misure.
Subito dopo il traguardo svoltiamo a sinistra e risaliamo su una ripida pista da sci. In poco più di 500metri guadagnamo 150m di quota.
In questo tratto avverto ottime sensazioni alternando la corsa nei tratti con pendenze attorno al 20% alla camminata svelta sulle rampe più ripide che superano il 30%. Recupero 4-5 posizioni e riaggancio la prima donna guadagando 140m di quota in 6' (vam 1400).
Non avverto quella spiacevole sensazione di acido lattico nelle gambe così l'azione rimane efficente nonostante le asperità del terreno.
La fase di recupero si interrompe appena si ritorna a scendere, ancora una volta su un sentiero davvero tecnico. Poco da fare, non so scendere ai ritmi di questi ragazzi e subisco nuovamente diverse rimonte. Dopo 12km la discesa termina e trovo il tempo per assumere la prima bustina di miele ed idratarmi a dovere. Sarà fondamentale bere ed alimentarsi per arrivare alla fine.
La strada per qualche km è scorrevole e nonostante sui sentieri il fango sia pesantissimo si risce a correre ed a prendere il ritmo. Sfrutto le doti di scorrevolezza e rientro su chi mi aveva superato in discesa per poi allontanarmi. E' trascorsa 1h30' e i primi interrogativi sulla tenuta alla distanza si fanno vivi nella mia mente, ma è proprio in questa fase che noto di avere una marcia in più degli atleti nelle mie vicinanze, in particolare in salita.
Raggiungo la prima donna (fresca di un ottimo 43' al vertical del giorno precedente!) e allungo effettuando su una ripida rampa un doppio sorpasso.
Assumo altri zuccheri e sulla salita asflatata e corribile che conduce al terzo "gpm" di giornata trovo davvero buone sensazioni che mi permettono di raggiungere un altro atleta e allungare ulteriormente.
Prendo entusiasmo e nonostante la fatica inizi a farsi sentire decido di rischiare anche in discesa (questa volta meno tecnica) così nel tratto successivo raggiungo altri 3 runner staccandoli poco dopo sulle successive rampe.
Al ristoro mi comunicano di essere 14° è l'entusiasmo è a mille. Credevo di crollare alla distanza, invece sto venendo fuori chilometro dopo chilometro. L'idillio però dura poco perchè dopo un ulteriore soprasso ad un bivio seguo chi mi precede (il 12°) e sbagliamo strada.. Proseguiamo per ducento metri (per di più in salita) poi non vedendo più indicazioni ci fermiamo.. C'è una strada che sale e mi sembra di vedere qualcuno in cima. Sarei tentato di proseguire per quella direzione, ma a garmin stoppato decidiamo di tornare sui nostri passi per trovare qualche indizio.. Appena torniamo giù la sorpresa è servita! Transita la prima donna e a ruota altri atleti che proseguono dritti!.
Mi innervosisisco non poco perchè avevo investito preziose energie negli ultimi chilometri ma non mi perdo d'animo, anzi trovo la cattiveria giusta per tentare di recuperare quanto perso.. Recupero nuovamente 3-4 posizioni ma mi rendo conto che sto spendendo troppo e l'ultima lunga salita potrebbe essere insormontabile (ben 500D+ in 3km)..
Appena iniziano le prime rampe mi accorgo che le energie sono a lumicino, non riesco più a far fatica, ad arrivare ad avere il fiatone, così subisco i primi sorpassi di atleti sicuramente molto più preparati alle lunghe distanze.
Tengo duro, la velocità ascensionale ora è enormemente più bassa rispetto alla prima parte della gara (non arrivo ai 1000m/h) e cammino anche su pendenze inferiori al 20%. Tra l'altro è mezzogiorno, la vegetazione è rada e fa davvero caldo.
Penso di salvare la pellaccia e non tento nemmeno di reagire al sorpasso della Mustat, e di altri due atleti.
Quando scollino prendo coscienza che ormai è fatta, ma i primi metri di ripida discesa mi riportano con i piedi per terra.. Le gambe bruciano e rischio di cadere in più occasioni.
Sento le voci dello speaker al traguardo e appena termina la pista da sci trovo le forze per un arrivo in bello stile.
Concludo in 3h04'37" in diciassettesima posizione (su 173 al traguardo) PDF: 20140810-fojonco-soloarrivo.pdf. Che fatica nel finale ma anche quanta soddisfazione!
Nel dopo gara ho reali difficoltà a camminare per il dolore alle gambe ed i tendini. Il rammarico per la manciata di minuti persi al bivio (avrei potuto giocarmela per l'11° posizione) svanisce ben presto lasciando spazio nei miei pensieri a sensazioni totalmente positive.
3 ore di corsa mi sono letteralmente volate, tra una salita una discesa un panorama che si apre e le continue prove di abilità in discesa. Uno spettacolo!
Dal punto di vista tecnico sono molto soddisfatto della prestazione, con un autonomia maggiore e imparando a scendere anche sui sentieri tecnici il margine di miglioramento è consistente.. Il feeling con il trail c'è e ci sarà da divertirsi! Andrea

venerdì 1 agosto 2014

Tra ciclismo e corsa

Quest'estate sto pedalando molto più del solito tanto che il numero di attività in sella e di corsa bene o male si equivalgono. In questo periodo non ho particolari ambizioni nelle gare di corsa su strada e per quanto mi serve per la corsa in montagna il ciclismo non rappresenta un problema, anzi..
Inoltre prende sempre più consistenza la possibilità di partecipare a qualche duathlon prossimamente (17 Agosto Ostuni?)
E' indubbio però che in pianura non ho una corsa agile ed economica come lo scorso anno quando i chilometri così come il numero di allenamenti a piedi erano nettamente superiori.
Martedì dopo la sparata dell'ultimo km in salita del giorno prima (1km con pendenza media dell'11% corso poco sotto i 5'20") non ero brillantissimo, sentivo ancora l'acido lattico nelle gambe, ma non ho rinunciato ad allenarmi in bicicletta.
Dopo la mattinata al poligono (sveglia come sempre oscena..) nel pomeriggio è venuta fuori una seduta piuttosto impegnativa, con 5 salite ed oltre 800metri di dislivello.
Buon ritmo in salita, al rallentatore in discesa (causa asfalto bagnato), interessante il fatto di aver registrato le migliori vam (quasi 1300) sulla quinta asperità di giornata segno che la gamba dopo il giusto rodaggio ha progressivamente ritrovato un minimo di brillantezza.
Al termine dell'attività ho lavorato qualche minuto sullo sfitness dei piedi (3 serie da 100 molleggi sui polpacci).. E' importante tenere "svegli" i piedi se si pedala tanto..
Mercoledì mi è toccato un altro turno h24 a lavoro, che ha determinato probabilmente il cedimento fisico per cui oggi me ne sto sul divano piuttosto che allenarmi sui sentieri del montello.. Ma di questo ne parleremo più avanti.. torniamo a ieri
Rientrato dalla notte in servizio ho dedicato la mattina a fare un pò di manutenzione alla mia bicicletta ed a quella di Dino, visto che nel pomeriggio voleva che lo accompagnassi a tutti i costi a Pianezze (salita di 11km al 7,5% medio circa)..
Avevo necessità anche di correre così ho organizzato un "combinato" corsa-bici per non trascurare troppo l'attività a piedi (solo 11km da domenica a mercoledì)..
Sono partito ad un'andatura molto tranquilla per poi inserire nel tratto centrale dell'uscità di complessivi 9km un breve fartlek 1'30"/1' con i seguenti ritmi (3'33"-5'13"-3'30"-4'52"-3'18"-4'53"-3'28"-4'45"-3'22") per complessivi 3km a 3'50". Sensazioni discrete, anche se mi manca come vi dicevo un pò di fluidità nell'azione di corsa.
Al termine il cambio corsa/bici è velocissimo e con dino a ruota parto alla volta di Valdobbiadene.
Per simulare un impegno in una gara di duathlon mi metto subito a tirare in testa e per circa 15' riesco a tenere un' andatura di 35-36km su una strada che tende tutta leggermente a salire e con un pò di vento contrario.
A differenza di martedì avverto davvero ottime sensazioni tant'è che il ritmo è così alto che dino fa fatica a restare a ruota nonostante sfrutti la scia.
Dopo una ventina di minuti rifiato un pò nei pressi del ponte di Vidor prima di una sparata a tutta su uno strappetto di 500 metri (al 5% circa) nei pressi di Bigolino. Ingaggio una "sfida" con un mezzo agricolo superandolo ai 35km/km.. Forse è la migliore giornata di sempre da quando pedalo, tant'è che anche il contadino in cima mi fa un cenno con il pollice verso su e mi borbotta qualcosa di incomprensibile in dialetto veneto probabilmente in segno di compiacimento.
Dopo una mezz'ora arriviamo a Valdobbiadene ed è qui che comincia la salita di Pianezze..
Decido di effettuare un lavoro di forza (sfr) salendo con il 50 ad una cedenza molto bassa..
Dino come al solito merita il mio applauso (è tornato ad allenarsi da poco) ma sale ad un ritmo blando attorno ai dieci all'ora e per inserire un ulteriore stimolo allenante visto che la gamba oggi è al top, effettuo delle accelerazioni di 1'30" molto più forti per poi invertire la marcia e tornare a salire con lui..
Nelle variazioni salgo su a 18-20 km/h, un ritmo davvero forsennato (i pro fanno tutta la salita a questo ritmo), ma insolitamente più gestibile oggi.
Arriviamo ad 800metri di quota poi la fitta nebbia ci suggerisce di rientrare e così faremo..
Una volta a casa avverto subito disturbi intestinali ed una certa rigidità muscolare nonchè indolenzimento.. Non ci faccio troppo caso ma mi sento realmente troppo stanco.. c'è qualcosa che non va.. E' difatti questa mattina mi sono svegliato con qualche decimo di febbre (non mi accadeva dal Novembre 2012), e le ripetute le sto facendo verso il bagno :-(
A quanto pare non sto più riuscendo a conciliare l'eccessivo stress a lavoro e gli allenamenti.. Vediamo come evolverà, ma il week-end sportivo è a forte rischio.
Se salterà, Domenica prossima vorrei correre l'Alpago Sky Super 3, prima di due settimane di ferie nel salento (giusto per far intendere maturate con i soli straordinari di questo devastante mese di Luglio!)
Vi lascio con i numeri di questo mese :
Corsa 160km (4654D+)
Ciclismo 400km (8157D+)
A presto Andrea