martedì 19 aprile 2016

Dalla Mezza di Ferrara all'infortunio

Dopo la mezza maratona di Verona in cui avevo acciuffato con carattere un nuovo personale in condizioni molto difficili, la mia attenzione si è spostata sulla mezza maratona di Ferrara del 20 Marzo.
Con Luciano abbiamo intrapreso un periodo di intensa preparazione durante il quale credo di aver raggiunto i massimi picchi di forma della mia avventura da runner. Non si è trattato di aumentare in maniera eccessiva i volumi quanto di incrementare la qualità portando a termine in qualche occasione fino a 3 lavori a settimana.
Organicamente ho retto al "cambio di marcia" avvertendo sempre ottime sensazioni ed una continua crescita, di diverso esito è stato invece il responso della "carrozzeria". Mi son portato dietro frequenti dolori e fastidi dapprima al polpaccio, poi alla caviglia ed infine al quadricipite.
Mai avevo avuto a che fare con una tale concentrazione di risentimenti che mi hanno costretto ad un'azione di corsa inconsciamente non equilibrata principale causa dei problemi più grossi che verranno dopo.. Voglio essere breve ecco il bel percorso di avvicinamento alla mezza di Ferrara.


14 Febbraio : Mezza di Verona

15 Febbraio : Riposo
16 Febbraio : 40' LR (4'58"/km)
17 Febbraio : Riposo
18 Febbraio : 1h10' L (4'46") + all
19 Febbraio : 1h10' L con variazioni finale facili (4'44")
20' Febbraio : 60' Salite Lunghe + Variazioni in piano
21 Febbraio : 1h10' L (4'35") TOT 65km 

22 Febbraio : Riposo
23 Febbraio : 20' Risc + Fartlek 10*3' (3'44") rec 1' CL
24 Febbraio : 40' LR (4'50")
25 Febbraio : (Pista) 20' Risc + 2000 Rec 3' 4*1000 rec 2' (7'04"-3'23"-3'24"-3'21"-3'23")
26 Febbraio : 60' LR (4'54")
27 Febbraio : Riposo
28 Febbraio : 1h20' Collinare (520m d+ 4'30") TOT 67km

29 Febbraio : 45' LR (4'58")
1 Marzo : (Pista) 20' Risc + 6*1000 alternati 3'17"-3'28"-3'13"-3'25"-3'09"-3'25" (media 3'19")
2 Marzo : 55' LR (4'45")
3 Marzo : Riposo
4 Marzo : 60' CL + 1000m (4'40" - 3'30")
5 Marzo : Riposo
6 Marzo : Gara su strada Formignana-Tresigallo (10.3km media 3'35") TOT 61KM

7 Marzo : 40' LR (4'49")
8 Marzo : 1h25'  LL (4'40")
9 Marzo : 10' Risc + Fartlek 5*7' (3'36"-3'33"-3'28"-3'27"-3'28") rec 3' CL (4'40"), tot 12,5 km a 3'45"
10 Marzo : 45' LR (4'51")
11 Marzo : 1h20' LL (4'45")
12 Marzo : Riposo
13 Marzo : Risc + Fartlek 3*10' (3'45"-3'37"-3'35") rec 4' CL TOT 83KM

14 Marzo : Riposo
15 Marzo : 55' L (4'45")
16 Marzo : (Pista) 20' Risc + 3*2000 Rec 3' (7'13"-7'08"-7'08")
17 Marzo : 45' LR (4'50")
18 Marzo : 45' CL + 1000m (4'40" - 3'33")
19 Marzo : Riposo (TOT 42KM al Sabato)
20 Marzo  : Mezza di Ferrara

Una preparazione con un solo "test" corso in condizioni di carico muscolare (6 Marzo), diversi allenamenti di qualità conclusi su ritmi improbabili fino a qualche mese fa (in particolare 1 e 9 Marzo) e molti altri lavori corsi con relativa facilità. Non è mancato il sostegno aerobico a bassa intensità in particolare nell'ultima settimana di carico.

Ai nastri di partenza della Ferrara Half Marathon mi sono presentato nelle migliori condizioni fisiche possibili, seppure un pò provato psicologicamente dall'impegnativa routine di avvicinamento e dallo stress di una vita da pendolare che inizio a mal sopportare. L'obiettivo che mi ero posto era di scendere anche di un solo secondo sotto l'ora e 18', mentre il mio amico Luciano (con cui abbiamo condiviso i ritmi di tutti gli ultimi allenamenti in pista) proverà a fare 2' meglio.

La giornata fortunatamente non è caldissima seppure il sole che filtra tra la nebbia in sollevamento potrebbe risultare deleterio per la prestazione.
Sono fin troppo convinto che farà troppo caldo per permettermi di dare il 100% e vengo da una nottata mezza insonne accanto a mia moglie febbricitante. Sono carico di sensazioni negative ma cerco con tutte le forze di concentrarmi per centrare l'obiettivo. Il lavoro di scarico sembra essere stato perfetto e le sensazioni nel riscaldamento sono di gran leggerezza.
Essendo la gara di "casa" riceviamo un trattamento da top runner e guadagniamo la prima linea in partenza.
Appena il tempo di scambiarci un in bocca al lupo e si parte dalla suggestiva piazza castello.
Cerco di tenere le gambe frenate ma risulta impossibile percepire il ritmo tra l'adrenalina dello start e la freschezza muscolare, tanto che transito al 1° km in 3'31".
Rallento per ritrovare un' andatura più corretta e mi stabilizzo per qualche chilometro attorno ai 3'45". Non mi preoccupo che il ritmo sia leggermente più alto di quanto vorrei (per scendere sotto l'ora e 18' dovrei correre a 3'42") la gara è lunga e cerco di risparmiarmi il più possibile forte del "bonus" guadagnato al 1° km
Al 5°km mentre sono in cerca di compagnia vengo raggiunto da un gruppo di 6-7 atleti almeno 3 dei quali impegnati nella maratona. Riconosco l' ultramaratoneta Marco Boffo che con gran tranquillità chiacchiera con un compagno. Proprio in questa fase usciamo definitivamente dalla città e quando svoltiamo verso est un fastidioso vento soffia contrario alla nostra marcia.
Faccio due conti e decido di attaccarmi al treno che ad occhio viaggia in maniera molto regolare.
Guadagnare la coda dello stesso mi permette di correre in totale comfort tanto che i chilometri passano velocemente e senza difficoltà. Mi accorgo però che l'andatura è troppo blanda per i miei piani e inizio a pensare a quando andar via perchè chilometro dopo chilometro il gap da recuperare si fa sempre più ampio. Correre coperto a 3'46"-3'47" mi costa pochissimo tanto che scambio anch'io due parole in gruppo mentre attendo che qualcuno si decida a cambiare..

Purtroppo i "mezzisti" non danno una gran mano e i maratoneti continuano giustamente a quel ritmo che li porterà sotto le 2 ore e 40 minuti. Al decimo chilometro (passaggio 37'25") decido così di rompere gli indugi e provare un azione solitaria.

Davanti non ho nessuno a tiro ma le gambe ci sono ed il coraggio viene fuori. Mi allontano con tenacia ma dopo un 11 esimo km corso in 3'41" ritorno a guardarmi dietro. Il vento è prepotente e correre a quei ritmi non è facile così progressivamente l'azione si spegne fino a che non rallento in maniera evidente per farmi riassorbire dal gruppo (3'46"-3'54").

Sono rammaricato ma quella scia è un assist troppo comodo così prendo tempo. Mi sento molto bene e non abbandono ancora l'idea di poter raggiungere il mio obiettivo convinto in tutti i casi di poter correre molto forte di ultimi 3 o 4 chilometri quando i maratoneti ci lasceranno da soli.

Poi mi rifaccio coraggio e decido di ripartire in maniera decisa ma nonostante l'impegno (3'45"-3'43") è ancora una volta una lotta tra il vento e la mia voglia di far fatica che oggi proprio non c'è.
Mestamente rimetto la freccia a sinistra e rallento per farmi riprendere nel giro di 1km dal gruppetto.
Siamo al 17esimo chilometro e sto correndo con pochissimo impegno ma non riesco proprio tirar fuori di più. Scherzosamente mi rivolgo ai ragazzi della maratona in avvicinamento al bivio e gli dico che avrei proseguito con loro. E' sorprendente ma in coda al gruppo lo sforzo non c'è nonostante ci avviciniamo ormai al 20 esimo chilometro.
Al momento del saluto mancano circa 3km alla conclusione, butto un occhio al crono e realizzo in maniera evidente che l'obiettivo non è più raggiungibile. Non mi rendo però conto di poter lottare ancora per migliorare il tempo di Verona così mantengo un buon ritmo attorno ai 3'43"/3'44" ma senza impegnarmi più di tanto tanto che un atleta mi supera ma non trovo nessun motivo per seguirlo.
Al ventesimo sono in perfetto controllo ed è proprio qualche centinaio di metri dopo che realizzo che il pb è comunque a portata di mano. Sento lo speaker e accenno uno scatto ai 500m finali ma non c'è più tempo per recuperi disperati.
Giro la curva del castello, tolgo cappellino ed occhiali e concludo in maniera "beffarda" in 1h19'20" quasi camminando sul traguardo. Sono principalmente molto rammaricato perchè non ci ho proprio creduto, ed allo stesso tempo sorpreso dall'estrema facilità con cui ho corso tanto che già 1 minuto dopo l'arrivo penso al riscatto 15 giorni dopo alla mezza dei Dogi.
Per la cronaca concludo 27esimo su 1414 al traguardo.
Nemmeno Luciano centra il suo obiettivo chiudendo comunque una gara corsa al massimo in 1h17' e pochi secondi.
Rientro a casa e forte delle sensazioni positive mi iscrivo nello stesso pomeriggio alla mezza dei Dogi. Programmo una ripresa rapida degli allenamenti inserendo 4-5 giorni carico prima dello scarico finale.
Dopo 40' lenti il lunedì e 60' allo stesso ritmo martedì decido di ripartire con la qualità ma l'ottimo allenamento di mercoledì 23 Marzo sarà l'inizio di tutti i guai.
Dopo il riscaldamento in cui avverto leggeri fastidi al ginocchio mi reco in pista e da solo e con un forte vento corro un 5000m in 17'43" (molto regolare e con poca fatica!), recupero 3 minuti e concludo con 5 duecento con recupero in corsetta. Sto davvero bene e vado in progressione da 34" a 31" ma nel finale il ginocchio inizia a far improvvisamente più male tanto che tornato a casa ho bisogno del ghiaccio per attenuare il dolore.
Il giorno dopo esco in bici per non aggravare la situazione, seguono 2 giorni di riposo fino ai 20km del sabato prima di Pasqua in terra salentina. In partenza mi sembra di star bene ma negli ultimi chilometri il fastidio ritorna in maniera prepotente. Domenica sono pronto per le ripetute ma mi risulterà impossibile correre. Mi fa male l'anca dal bacino a ginocchio esterno e il contatto con il suolo aggrava la situazione. Alzo bandiera bianca e torno mestamente a casa.
Da quel giorno ho corricchiato esclusivamente con scarpe pesanti e provato a fare un paio di uscite di qualità in delle garette locali (evidenziando ancora una buona forma nonostante la prevalenza del riposo) ma non riesco davvero a venirne fuori. Negli ultimi 10 giorni ho percorso solo 5km. Mi sto tenendo allenato con le uscite in bici da corsa sui colli che risultano molto divertenti ma vorrei riprendere a correre.
Il problema pare essere alla fascia lata, e la terapia prevede riposo e tanti allungamenti. E' davvero frustrante essersi fermati sul più bello...
Speriamo bene