lunedì 22 luglio 2013

"Su e Do Par Coalt", la strada è quella giusta

Sabato sera dopo due settimane lontano dalle gare sono tornato alle competizioni.
O meglio, qui le chiamano "non competitive", ma puntualmente si presentano al via in mille o duemila, ed i primi son sempre atleti veri, gente che calca la pista a 3'/km o stradisti da 1h10' e meno in mezza maratona.
Gli stimoli di sicuro non mancano!
Ho scelto questa marcia collinare della lunghezza di 10km per verificare che il lavoro di potenziamento con esercizi e fondi in salita delle ultime settimane, stia sortendo effetti positivi sul miglioramento delle performance.
La temperatura al via è sui 30°, ma ormai mi sto abituando a correre in condizioni difficili e quasi non ci faccio caso. L'idea è di partire con calma e poi trovare il ritmo giusto sulle rampe che portano a Collalto.
La partenza è come da previsione, senonchè appena imbocchiamo lo sterrato vien su un nuvolone di polvere. Sono tentanto di incrementare il ritmo per risparmiarmi tutta quella terra, ma decido di rimanere fedele alle intenzioni, tiro su la maglietta vicino alla bocca per filtrare l'aria e porto pazienza.
Si corre comunque a ritmi discreti (3'49'' in primo chilometro) e la facilità di corsa è totale.
Poco dopo il primo chilometro, svoltiamo a destra lasciando lo sterrato ed inbocchiamo le rampe che portano a Collalto.
Eccoci qui, attendo i primi metri di salita con la curiosità di un bambino. Ho sempre amato sfidare la gravità sia a piedi che in bicicletta, ma oltre discreti risultati non sono mai andato. Ora però mi sto allenando con criterio e le aspettative sono diverse.
Sarà perchè molti son partiti troppo forte, sarà che incontro gente che ha poca attitudine con questi terreni, ma il risultato è più che soddisfacente. Salgo su molto bene, rimonto 6/7 podisti e recupero almeno 100 metri al gruppetto con la seconda donna, fino a raggiungerla. Il tutto senza avvertire i disagi dell'acido lattico che progressivamente ti costringe a rallentare, quindi ad un ritmo sostenibile sicuramente per diversi minuti.
Da amante dei numeri metto anche qualche dato (ricavato dalla traccia gps) per personali raffronti futuri.
Prima fase della salita di 550 metri al 10,4%, passo medio 5'25'', seguono cento metri di lieve discesa, seguono altri 400 metri al 8,8%, passo medio 5'12''.
Scollino con la seconda donna, dopo di ciò inizia un lungo tratto sterrato prima in leggera discesa, poi tutto in lieve ma costante salita. In questa fase risparmio le energie, correndo tra 3'50'' e 3'55''.. mi frena tantissimo non conoscere l'altimetria dei successivi chilometri, in questi casì è fondamentale! Se arrivi con le gambe provate ai piedi di una salita è finita, così mi mantengo un gradino sotto la soglia.
Senza incrementare il ritmo mi avvicino comunque alla ragazza e la sorpasso allontandomi.
Qualche minuto in solitaria, poi avverto sempre più decisi i passi di un "treno" in arrivo.. E lui! Il mitico Virginio Trentin, a tutti gli effetti l'M55 più forte d'italia (2h40' in maratona ad Aprile).
Lo inseguo da una paio di mesi, ma puntualmente mi raggiunge sempre a metà gara e mi da un minutino alla fine. Asiago, Meolo, Treviso, Pederobba, il copione è sempre lo stesso.
Cerco di non perderlo di vista, anche perchè sembra far più fatica di me (ma ha una pellaccia sicuramente dura dopo 20 anni di corse ad ottimi livelli).
Inizia la discesa ma non è continua, ogni 4-500 metri è immancabile lo strappetto.. Non so cosa mi aspetta nel finale e non mi lancio a capofitto come nelle ultime occasioni.
Al 7 km vedo una sagoma femminile.. Cavolo, penso tra me e me, è la Pasqualini. Anche lei è un riferimento che seguo da un pò e non riesco mai ad acchiappare..
Superiamo uno strappo davvero cattivo e poi ancora giù.. E' tutto un sali e scendi su un terreno pessimo, addirittura in una buia galleria, scorre un rivolo d'acqua nel quale ci inzuppiamo fino alle ginocchia! All'uscita ci attendono alcuni single-track e frequenti curve a 90% dove bisogna far perno sugli addominali per rimanere sul tracciato battuto
Senza far troppi complimenti, se non rassicurandola sulla mia identità maschile (non che non fosse chiara!) supero la prima donna ed inizio ad avvicinarmi ancora a Trentin che nel frattempo si era allontanato leggermente.
Gli ultimi due chilometri apparentemente piatti sono anch'essi impegnativi con un sali e scendi "ammazzagambe" sull'argine del fiume.. Creo distanza alle spalle, menre il fiato di Virginio è sempre più vicino, ma mancano le motivazioni per riprenderlo, così termino 18esimo a non più di 20 metri dal "prof". Cinque finale e ancora di corsa al ristoro a bere qualcosa di fresco.
Per il gps saranno 9,58 km a 4'04''/km di media
Se i conti tornano, ed i due riferimenti non mentono, un altro passettino avanti è stato fatto. Da sottolineare, come i frequenti lavori in salita, abbiano riportato il mio peso corporeo tra 66 e 67kg (a fine Maggio ero sceso a 64!), a causa dell'aumento della massa muscolare (gambe ed addominali in particolar modo). A quanto pare il rapporto peso/potenza è andato comunque a migliorare.

3 commenti:

  1. Ottima corsa andrea in questo periodo e difficile per tutti correre meglio andare verso l alto
    domani una bella gara a staro e 840d+ ki faranno un po respirare
    Anche se ultimamente sto staccando la spina
    Anche se smettere di correre noi non ci riusciamo mai!!!

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    1. Puoi dirlo forte, mi risulta impossibile star fermo!

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  2. Solo una domanda (per curiosità personale più che altro). Ho visto che alla fine affrontavi l'argomento "peso": ritieni che il peso ideale vada sempre rapportato al BMI oppure che, per certe altezze (intendo per gente relativamente alta), si rischi di dover "trascinare" zavorra inutile?

    Nel mio caso, essendo 190 cm, quale ritieni possa essere il peso ideale (considerando che percorro 60 km settimanali e affronto gare dai 10k alla mezza)?

    Grazie e complimenti per i tuoi risultati!

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