venerdì 3 maggio 2013

La nostra 10.000 Veglie (Le)

Dopo la fatica delle due Rocche ho ripreso a correre abbastanza presto. Credevo che un impegno simile su un percorso del genere mi mettesse K.O per diversi giorni invece a parte un lieve indolenzimento il recupero è stato rapido. Non vi dico cosa ha mangiato nel post-gara, ma credo realmente di aver sfondato le 4000 calorie ingerite tra il pranzo e la cena del 25 Aprile. Una fame pazzesca!
Riepilogando Venerdì corsa lenta di scarico, Sabato riposo poichè in servizio, domenica un ottimo allenamento ritornando sui sentieri della due rocche. Volevo togliermi la soddisfazione di correre ad un ritmo più consono alle mie forze in particolare sulla salita verso monte Sulder.. E allora pronti via e subito a tutta sulle ripide rampe che da Cornuda in poco più di 2 km conducono alla vetta della collina snodandosi tra boschi e prati per un dislivello attorno ai 260m.
Le gambe rispondono benissimo e riesco a correre sotto i 6'/km, non avendo in nessun momento necessità di camminare se non sulla ripidissima scalinata terminale dove la pendenza raggiunge il 30%. In vetta riesco a godere di una splendida vista che nella foga della competizione non avevo goduto qualche giorno prima.
Correre in montagna in questi boschi ti fa sentire totalmente libero.. La discesa la affronto in maniera energica, spingendo dove si può e prendendomi non pochi rischi visto il terreno fangoso. 3'14'' il primo chilometro, 3'30'' il secondo. Grande allenamento e grandi sensazioni, sicuramente tornerò spesso su queste mulattiere così vicine a casa!
Lunedì ultimo allenamento Veneto prima di una breve parentesi salentina, una corsa lenta di 13km con sensazioni ancora positive e frequenze cardiache davvero basse. La corsa lenta a 4'30''/km trova conferma non solo dalle sensazioni di facilità del gesto ma anche dall'impegno cardiaco attorno al 75% (150 bpm) della fc massima (196-197 bpm). Il clima fresco con soli 15° e pioggia debole sicuramente concorre a mantenere lo sforzo organico davvero contenuto.
Martedì viaggio in aereo verso la Puglia e giornata di riposo in vista di un caldissimo primo Maggio che, nostalgico delle gare in terra leccese, ho deciso di iniziare a Veglie prendendo parte a " La nostra 10.000".
Queste le premesse (tratto da Fidal Lecce " Inserendola tra i festeggiamenti del 1° maggio, gli organizzatori della società vegliese di podismo l’A.S.D. “SALENTO IN CORSA , non avrebbero mai immaginato che invece avrebbero dovuto lavorare tantissimo per riuscire a convincere “qualcuno” a dare il permesso per la partenza della gara. Sarà stato il fantomatico incidente automobilistico verificatosi sul percorso di gara, o dubbi sul controllo degli incroci stradali da parte degli addetti che la partenza invece delle ore 09,30 è stata posticipata alle ore 10,15 con gli atleti che attendevano prima pazientemente e poi sempre più nervosamente il via. Bisogna dire comunque che la società vegliese si adoperava immediatamente a distribuire bottigliette d’acqua per cercare di mitigare l’attesa. Fortunatamente il buon senso prevaleva ed il gruppo partiva veloce percorrendo il primo tratto della gara in paese con le strade piene di gente che prima sorpresa dal passaggio di quel corteo di podisti, incominciavano subito dopo ad incitarli ed applaudirli capendo le difficoltà che il clima torrido della giornata stava creando loro."

Condizioni di disagio per tutti ovviamente, ma in maniera particolare per me che soffro particolarmente il caldo e che sono totalmente disabituato a temperature del genere. Provo per la prima volta a masticare un pò di liquirizia prima del via per mantenere la pressione arteriosa più elevata. L'esperimento sembrerà funzionare.
Dopo non pochi problemi partiamo e constatato di non poter seguire i primi, cerco di correre al risparmio vista l'incognita del caldo che minuto dopo minuto si fa più opprimente. Le gambe girano facile poco oltre i 3'40'' nei primi chilometri, poi dal 3° chilometro inizio a soffrire particolarmente. Ho un sentore di fitta al fianco così voglioso di giungere la traguardo, scalo un marcia e procedo per qualche chilometro anche a 4'. Sinceramente mi sembra di andar pianissimo e non ho piacere a procedere a questo ritmo, ma la contingenza del momento mi suggerisce che bisogna star tranquilli.
Al 7° riprendo a correre in maniera più consona, prendendo un pò di energie lungo un isolatissimo tratto ombroso tra gli ulivi. La gamba risponde e riprendo diversi atleti in netta difficoltà, 9° 3'46''. L'ultimo 1000 è un lungo rettilineo assolato, due corridori mi precedono abbastanza nettamente sembrano quasi un miragio ma le forze ci sono, così nonostante il gap li punto cambiando ritmo. Ai 200 m il sorpasso a doppia velocità e poi via verso il traguardo concludendo in 37'52''. L'ultimo chilometro in realtà è solo un ottocento metri così come i 10.000m in realtà saranno 9800. Buona la progressione finale (ultimi 500m a 3'18'') con la sensazione di aver concluso con tanto margine.
In condizioni ottimali sento di poter correre sotto i 3'40'' per dieci chilometri e la seduta terminata poco fa (ndr venerdì) lascia pochi dubbi : http://connect.garmin.com/activity/307089636
Insomma risultato cronometrico sicuramente sottotono, ma Mercoledì il clima era davvero un fattore determinante. A dimostrazione di ciò concludo 13° su 228 giunti al traguardo e 2° di categoria TM, avendo il piacere di stringere la mano dell'ex corridore vegliese Pompilio Rollo che ottimi risultati raggiunse nella sua carriera podistica. Classifiche : http://www.fidal-lecce.it/upload/classifiche/1__12343968220134.pdf Traccia Gps : http://connect.garmin.com/activity/306154222

3 commenti:

  1. Ciao Andrea, sono... Andrea!
    Non ci conosciamo ma voglio farti i miei più sinceri complimenti, sei veramente un grande atleta!

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    1. Ti ringrazio ma i veri atleti sono altri;-) Lo spirito
      però è quello giusto per migliorare.. passione, perseveranza e sacrificio! Ciao!

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  2. finalmente in podio, e meritato!
    stai andando bene e le premesse sono giuste per ottenere risultati ancora migliori sicuramente
    dimonstri sempre più maturità e una certa dose di irruenza che certo male non fa per puntare in alto!

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