venerdì 26 aprile 2013

Io della due Rocche non ci ho capito un caz ..!

Rifacendomi ad una nota canzone del rapper Caparezza (iodellavitanoncihocapitouncazzo), io della due Rocche non ci avevo capito ehhm ... nulla, credendo fosse una gara infondo come tutte le altre..
Prima vera esperienza trail, prima partecipazione ad una gara lunga fuoristrada.. Nelle gambe una preparazione che dalla mezza è migrata nell'ultimo mese verso distanze più brevi (10km) portandomi a correre attorno ai 3'40''/km domenica scorsa alla "Due Mulini", ed un certo affaticamento muscolare dopo gli ultimi lavori di potenziamento in salita con la bici da corsa.
Tanto carico e qualità, sento che il fisico risponde bene in questo periodo della stagione.
La gara di ieri è stata senza dubbio la più dura affrontata fin'ora, per lunghezza e dislivello e per tutte le insidie incontrate lungo i sentieri dei colli Asolani quali scarpate, torrenti, muri di fango e passaggi insidiosi. A rendere più difficoltoso il tutto una giornata molto negativa a livello organico, l'ennesima in concomitanza di condizioni meteo soleggiate e miti.
Ormai è chiaro che qualcosa non va se al medesimo ritmo lo scarto tra l'allenamento del pomeriggio del giorno prima e la gara del mattino supera i 15bpm. Si tratta di "spread" enormi che trasformano una corsa media in un ritmo di soglia anaerobica.
Probabilmente soffro particolarmente le condizioni di caldo umido del mattino, avendo costituzionalmente una pressione arteriosa molto bassa che in tali situazioni climatiche tende a scendere ulteriormente. E' risaputo che l'ipotensione determina un aumento della frequenza cardiaca a riposo e sotto sforzo. Per fare un esempio,quando mi alleno nel pomeriggio la fc a riposo è quasi sempre sotto i 50bpm, al mattino raramente è inferiore ai 60, se fa molto caldo anche 70. Ieri partivo da questa preoccupante condizione, oltre 75 bpm ancora seduto tranquillo e sereno in auto.
Cornuda in occasione della due Rocche è in festa. Migliaia i podisti al via, un grande speaker ed una giornata splendida (per i più). Alla partenza sono accanto a Giacomo e Tommaso, due ragazzi conosciuti prima virtualmente e poi di persona in qualche gara passata. Loro hanno maggiore esperienza in competizioni del genere ed una preparazione compatibile con prove di endurance, nonchè pb leggermente più bassi in mezza maratona.. Nel dubbio, piuttosto che navigare senza riferimenti, li terrò d'occhio.
Una delle grandi bravate della giornata è partire con ai piedi delle vecchie saucony da strada che nonostante alcuni chiodi messi sotto la suola si rivelerranno disastrose.
Alle 9 e 30 sotto un sole sempre più caldo si parte. I primi 2 km sono su asfalto ed il leggerissima salita, a seguire svolta a destra ed è li che comincia la vera Due Rocche. Sin dall'inizio nonostante corra facile e quasi rallentando noto che le frequenze cardiache sono elevatissime, appena inizia l'ascesa sono a 189bpm (alla Due Mulini percorsi 10.5 km a 3'43'' con fc media 180). Un valore del genere è sinceramente spiazzante. E' come iniziare un viaggio di 1000km con un auto vecchia in 3 marcia a 6000 giri, così mi assalgono ben presto dei pensieri negativi.
L'ascesa dal 2° al 4°km è pressocchè costante, cerco di risparmiare le energie correndo quando le pendenze scendono sotto il 15%. Oltre questo limite mi accorgo che conviene camminare a passo svelto. Tommaso e Giacomo sono nei paragi, ora poco avanti ora poco dietro. Al culmine della salita memore della bella prova di inizio dicembre sulle colline del collalto (eravamo a Barbisano alla marcia di Santa Caterina) dove in discesa inanellavo chilometri sotto i 3'30'' recuperando tantissime posizioni, provo a lanciarmi. Dopo qualche centinaio di metri però mi rendo conto di avere i primi fastidi al fianco destro a causa delle eccessive sollecitazioni, così tristemente scalo una marcia e procedo con prudenza.
Alcuni tratti sono davvero terribili con fango, rocce, piccole scarpate.. Bisogna saper sciare, evitare gli ostacoli.. nuotare?? E si perchè finisco persino in un torrentello inzuppandomi fino alle ginocchia. Le scarpe ora sono due zampogne da mezzo kg! Che roba ragazzi.
Al termine della discesa ritrovo Giacomo che aveva allungato leggermente. Diagnosi? Fitta al fegato.. Siam proprio uguali penso tra me e me.
Fino al 12° km procedo benino, lo sforzo sembra sostenibile e complice il clima più fresco del bosco i giri del "motore" sono tornati sotto controllo. Poco dopo le ambizioni di portare un buon risultato all'esordio svaniscono all'improvviso, ragazzi mi schianto letteralmente contro un muro di fango. In 300 metri si sale di oltre 70 di altitudine ed il terreno è fangoso e scivolosissimo. Gli organizzatori hanno piazzato delle corde per aiutarci a salire su, ma con le mie scarpe faccio davvero fatica. Son fermo, due passi sono in avanti 2 indietro. Mi superano in tanti, l'ultimo a raggiungermi poco prima della scollinamento è Tommaso. Mi dice di tenere duro ma ormai sento che il lumicino psicofisico sta per spegnersi. Faccio in tempo a raggiungerlo nuovamente in discesa poi ricomincia la salita e decido di scalare altre due marce e procedere molto lentamente. La mia autonomia su un percorso del genere è finita, sento forte l'esigenza di zuccheri e liquidi.
Dopo un pò mi passa anche Giacomo che si è ripreso suggerendomi proprio di mangiare.. Da li in poi mi fermerò a tutti i ristori bevendo e mangiando in abbondanza. Con estrema fatica copro così gli ultimi chilometri alternando corsa e cammino svuotato di ogni motivazione cronometrica. Il traguardo giunge come una liberazione dopo oltre 2h e 20. http://connect.garmin.com/activity/302983473
Senza dubbio quella di oggi è stata la gara più dura affrontata fin'ora, sopratutto perchè venivo da una preparazione totalmente diversa e con un' autonomia di corsa decisamente inferiore. Mettici la giornata calda ed è fatta! Per questo son contento di essere arrivato in fondo, non era facile.
Per il resto posti bellissimi che meritano tanto, gara organizzata in maniera impeccabile, speaker da 10 e lode. Ritornando sul discorso di caldo e pressione bassa al mattino facendo mente locale su tutte le prestazioni passate, il quadro è abbastanza chiaro. Mi esprimo cooerentemente con quanto faccio in allenamento solo con clima fresco/freddo al mattino o se si corre nel pomeriggio-sera quando la pressione si stabilizza su valori più elevati. Negli altri casi non mi conviene più nemmeno presentarmi al via, il pronostico è quasi scontato.

5 commenti:

  1. Andrea! che Odissea!...ma cavoli almeno le scarpe!!! Cmq dai tutta esperienza...

    Ho il tuo stesso problema con l'ipotensione e il caldo...: infatti la prima metà di gara non andavo avanti neanche a calci in culo...poi il fresco del bosco mi ha un po' rigenerato ..almeno un po'! Il caldo accentua questo nostro problema ed è per questo che il crono io lo guardo da novembre a marzo...: nel mezzo divertiti cmq. ma senza assillarti per le prestazioni, facendo molto uso di sali minerali e sale...frutta e verdura! Quest'anno voglio anche provare la liquirizia (per le gare lunghe): l'anno scorso in 2 gare per la bassa pressione mi è capitato di barcollare ...
    Albertozan

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  2. Grazie Alberto, mi fa piacere che hai condiviso il problema, mi sento meno solo! Colgo al volo il tuo suggerimento sulla liquirizia, la proverò.. Qualcuno mi ha consigliato di usare anche il magnesio. La verità è che vado avanti realmente a pane ed acqua. E' un pò frustrante correre a certi ritmi in allenamento e poi ritrovarsi a faticare ad un passo molto più lento in gara.. Negli ultimi allenamenti ho notato di poter correre quasi totalmente in aerobico anche a 3'50'', a Cornuda dopo 1km a 4'00'' ero già oltre la soglia anaerobica. Pazzesco! Il divertimento viene anche e sopratutto dalla belle sensazioni che si hanno quando si corre bene, altrimenti ci si iscrive alla camminata e per amor di dio va benissimo anche così ma lo spirito è tutto diverso. Nel finale barcollavo sul serio anch'io. Spero di trovare una soluzione!

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  3. Mannagia Andrea, mi spiace!
    Anche io ho provato come ti ha consigliato Alberto la liquirizia quest'estate, patisco molto il caldo umido e spesso quando ad esempio mi alzavo di colpo da una sedia a da inginocchiato vedevo tutto muoversi intorno. Tieni sotto controllo la fc, che se ce l'hai sempre alta le cause potrebbero essere altre.

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    1. Proverò sicuramente questo espediente già Mercoledì mattina quando correrò un 10.000 nel leccese. Farà davvero molto caldo! Per quanto riguarda i bpm, a parte delle anomalie riscontrate in gare al mattino con temperature troppo miti noto che a parità di ritmo continuano a scendere. Bene così! Oggi intanto rivincita sugli stessi sentieri della due rocche. Orario migliore, clima più fresco, gambe riposate.. salivo quasi 1'/km più veloce http://connect.garmin.com/activity/304375603 e poi mi son buttato giù in discesa come un matto! Gran divertimento e sensazione di esser libero

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  4. un gara bella tosta e che prima o dopo farò
    ne hai di tempo per farti gli ossi su queste gare, io non ci capisco niente sul piano pensa te
    più salita c'è, più pendente è, più caldo è e più vado.
    In piano leggera discesa tendo a rallentare, in questi ultimi mesi ho cominciato a capirne qualcosa anche del piano ma ci sono voluti un pò di anni
    Ho sempre amato anche questo tipo di corsa, ma ora me ne sto veramente innamorando, la salita comunque resta il primo amore!

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