mercoledì 7 novembre 2012

Mi metto in "difficoltà" per esser preparato a "soffrire"

Le prestazioni del corridore sono determinate essenzialmente da qualità fisiche come la forza muscolare, la reattività e l'elasticità, l'efficenza cardiaca e respiratoria, il trasporto d'ossigeno periferico etc etc. C'è un altro grosso fattore che però è in grado di fare la differenza tra due podisti sulla carta ugualmente valenti : il fattore psicologico, o per esser più diretti, la capacità di accettare livelli di fatica sempre più elevati.
I campioni spesso sono i migliori anche in questo : la capacità di soffrire del maratoneta da 2 ore e spiccioli è qualcosa che l'amatore medio non è in grado nemmeno di concepire.
In genere più la gara è lunga più il fattore psicologico gioca un ruolo determinante.
Nella gare di mezza maratona esser preparati al meglio a livello mentale è molto importante, perchè si corre a lungo al limite della velocità aerobica e nelle fasi finali si sconfina spesso oltre la soglia anaerobica. In poche parole si soffre!
Per acquisire questa capacità ho effettuato in settimana due corse progressive che prevedessero un aumento del ritmo nel finale. I riscontri sono stati buoni anche se l'associazione di lavori qualitativamente importanti al potenziamento muscolare mi ha fatto accumuluare un pò di stanchezza.
Venerdì ho suddiviso il lavoro in 3 tronconi di 4,4 e 2km finali intervallati da un recupero parziale di circa un km in lieve salita. Questi gli split (4'08'' - 3'55'' - 3'35'') con recuperi attorno ai 4'25''/4'30''. Gambe ancora appesantite dall'allenamento in palestra ma tuttosommato bene!
Domenica 1ora di fondo collinare senza tanto senso, salita a ritmo lento, discesa ad un buon passo. Allenamento senza tanto criterio, ma ho lasciato tutto a libera interpretazione. Fattosta che di certo non ho scaricato.
Lunedì sera allenamento di corsa continua a ritmo uniforme con una prima parte del percorso decisamente facile (vento favorevole e lievissima discesa) ed un ritorno impegnativo in condizioni opposte.
Non mi sento ancora brillantissimo muscolarmente ma il clima è ideale è già dopo 2km mi stabilizzo con facilità attorno ai 4'/km. Il ritmo è quello del medio, fatica molto contenuta azione facile e poco dispendiosa. In alcuni tratti in cui mi lascio un attimo andare corro a 3'40'' 3'45'' sciolto, bene!.
Così per i primi 6,5km, poi al giro di boa la situazione si complica un pò. Il vento ora soffia moderato contrario al senso di marcia e il dislivello seppur impercettibile alla vista di 3-4 metri per chilometro, rallenta la marcia. Il ritmo rimane stabile, con due km sotto i 4' (3'59'') ed altri due leggermente sopra. Riesco ancora a correre in regime aerobico ed il che è abbastanza confortante viste le difficoltà ambientali. Le gambe però sono piuttosto contratte e le scarpe A2 che calzo ai piedi, che utilizzate a ritmi da 4'/km in su sono deltutto inutili, contribuiscono ad indurire la muscolatura. Al termine dell' 11° km mi concedo 500 metri di "recupero" a 4'20''/km, poi per completare l'allenamento incrementando decisamente nel km finale spingendo non tanto distante da quelle che sono le mie massime capacità di corsa in quel momento. Supero decisamente la soglia anaerobica e concludo l'ultimo chilometro in 3'20'' netti.
Con opportuno scarico correre la mezza a 3'59''/km non dovrebbe essere una chimera, ma bisognerà azzeccare la giornata giusta (domenica a Paese è previsto il diluvio universale con clima molto caldo-umido!) ed una buona giornata di forma. Ieri ho riposato, oggi credo che farò una sessantina di km in bici da corsa, poi domani ancora riposo. E' il momento di scaricare e ritrovare la massima brillantezza!

5 commenti:

  1. Si può fare! Altrochè!
    Sulle a2 non son d'accordo. Anche correndo più lenti, a circa 4 e 15 ne sento il beneficio. Si è più reattivi, l'appoggio del piede è più rapido, c'è un certo guadagno (poca roba, intendo) anche a quei ritmi.

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    1. Credo che dipenda molto dalla meccanica di corsa. Più il ritmo risulta facile più l'azione di corsa è "bassa" (e quindi meno elastica e reattiva). Diciamo che attorno ai 4'/km corro più sfruttando la frequenza del passo che l'elasticità (in gergo dico di "ciabattare") e quindi del ritorno di una scarpa reattiva me ne faccio poco (anzi per assurdo implica un'azione più dispendiosa!). La mezza a Ferrara l'ho corsa tranquillamente con delle A3. Con le kinvara invece grossi benefici li percepisco sotto i 3'20'' quando mi dedico alle ripetute brevi ;-)

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  2. la strada che stai prendendo è chiaramente con un pizzico di maturazione in più rispetto a qualche mese fa
    la direzione è giusta....continua così che avrai risultati brillanti, però ripeto non strafare la settimana prima della gara!!!

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    1. Ti ringrazio! Si urge riposare mi sento un pò stanco..Anche ieri ho riposato dalla corsa, ma non dal lavoro ed è stato pesante. Batterie in carica!

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  3. Occorre tempo per maturare fisicamente e mentalmente sule lunghe distanze.
    Pazienza e continuità, vedrai che raggiungerai l'obiettivo

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