lunedì 13 ottobre 2014

Treviso Half Marathon, cronaca di un fallimento

Ieri era la giornata che attendevo da tempo, l'appuntamento clou del mese di Ottobre che preparavo da un mesetto con ritrovata dedizione, sacrificio e buone aspettative.
Nelle ultime settimane si era realizzato un costante miglioramento della forma: con ritmi passati dai 3'52" della X miglia di Martellago, ai 3'48" di Bibione (sempre stessa distanza) fino ad arrivare alla gara di Montebelluna di domenica scorsa (11km) conclusa in 1' in meno rispetto allo scorso anno.
7 giorni dopo, proprio 12 mesi fa, corsi a Musano una bellissima mezza tutta in rimonta correndo i primi 10km poco sotto i 4' e gli ultimi 11km in forte progressione ad un ritmo di 3'44" che mi permisero di chiudere in 1h21' (tempo che poi migliorai sia a Paese che a Palmanova fermandomi 5" sopra l'ora e 20')
Le aspettative erano quindi tante, e nonostante si trattasse della prima mezza della stagione autunnale puntavo al pb, ovvero correre l'intera gara a 3'47"/km.
In settimana, sfruttando anche qualche giorno di ferie, ho scaricato ma sopratutto riposato come non mai. Ecco il riepilogo della settimana di avvicinamento:

Lunedì: 1 ora rigenerante (11,8 km a 5'05")
Martedì : 40' corsa lenta svelta (9,3km 4'18")
Mercoledì : Mattino, 3km risc + corto veloce (4km a 3'35") Pomeriggio 30' rigeneranti (6,2 km a 4'45")
Giovedì : Riposo
Venerdì : 50' corsa lenta (10,8km a 4'35") + allunghi
Sabato : 20' corsetta + allunghi

Sono arrivato all'appuntamento scarico e con sensazioni di brillantezza muscolare, in particolare in settimana mi avevano convinto il corto veloce corso 3"/km più veloce rispetto a 2 settimana fa e per di più in leggerissima salita, mentre qualche perplessità mi avevo lasciato alcuni allenamenti di corsa lenta al mattino, svolti con temperature miti e umidità alle stelle, durante i quali ho avvertito un pò di fiacchezza.
Sapevo da tempo che a Treviso avrei incontrato condizioni pessime, così ho corso tutti i giorni al mattino e vestendomi più del dovuto per simulare condizioni di accentuato disagio termico.
Seppur lo scadimento di prestazioni sia valido un pò per tutti, io in particolare ho uno scadimento enorme ogni qualvolta il clima è eccessivamente caldo-umido, soffrendo ormai da anni di ipotensione (pressione bassa). Ricordo di aver vissuto debacle spaventose in tali occasioni, alla due Rocche di Cornuda (25 Aprile 2013), alla mezza di Mirano (Settembre 2012), o prestazioni decisamente sottotono (Mezza di Paese 2012). L'ultimo mio ritiro, è avvenuto proprio la scorsa estate in condizioni di clima tropicale alla terza tappa del giro del salento, allorquando faticavo a correre al ritmo della corsa lenta!
Ho provato ad integrare con liquirizia (nel pregara) e magnesio con periodi di assunzione settimanali, con discreti ma non definitivi risultati positivi.
Fatta questa premessa veniamo alla gara, seppur non ci sia molto da dire.
A Treviso alle ore 9:30 le condizioni climatiche sono le seguenti: Nebbia, temperatura attorno ai 20° e sole che inizia a filtrare tra la coltre di umidità.
Essendo presenti i pacer dell'ora e 20' decido di affidarmi a loro per raggiungere il mio obiettivo. In partenza mi sento bene, sopratutto a livello muscolare, difatti transitiamo al cartello del primo km in 3'39" ed ho l'impressione di correre piano. Dentro di me penso, dai posso anche rallentare un pò! forse è la giornata giusta..
Dal secondo km decido di mettermi a ruota del gruppo per risparmiare più energie possibili. Il ritmo mi sembra ancora lentissimo (difatti rallentiamo attorno ai 3'50") tanto che più di una volta inciampo su chi mi è davanti dovendo accorciare la falcata..
In pochi minuti la situazione cambia radicalmente, la sudorazione si fa accentuata e mi sembra di correre con un accappatoio bagnato addosso, tanto che mi innervosisco a correre in gruppo non potendo beneficiare di un minimo di aerazione. Mi allargo un pò ma inizio ad avvertire anche un eccessiva fatica organica e gambe poco reattive.
E' solo il quinto chilometro (19'00"), e mentre il sole prende sempre più il sopravvento sulla nebbia, capisco che continuare a quel ritmo non mi avrebbe permesso di raggiungere il traguardo.
Mi stacco mestamente e decido di rallentare e pensare al da farsi, visto che corro solo per fare il tempo e poco mi importa di tutto il resto. Oltretutto non si tratta di terminare una dieci chilometri ma di protrarsi in uno sforzo fisico notevole..
I primi fantasmi del ritiro si fanno vivi nella mente, nel frattempo l'emergenza "zona rossa" è rientrata e corro con poco fatica poco sotto i 4'/km.. Procedo con poco sforzo, ma ho sensazioni bruttissime di corsa, le scarpe che ho ai piedi infatti (Saucony Kinvara 3) sono ottime quando si corre a buon ritmo (in particolare sotto i 3'40") ma pessime quando si rallenta l'azione.
Ho l'impressione di "ciabattare" e mentre a bordo strada supero i primi ritirati il tarlo nella mente si fa sempre più insistente: "Andrea oggi è inutile dannarsi per l'ora e 22'/23', fermati".
Al decimo chilometro ho un incontro provvidenziale con un amico in bicicletta.. In quel preciso istante abbandono ogni intenzione agonistica tanto che rallento a 4'10" ed iniziamo a chiacchierare. Sono in zona confort e così procediamo fino al 15°esimo km quando decido di togliermi il pettorale per accorciare il rientro in centro di circa due chilometri, rispetto al percorso di gara.
Per oggi non ho più nulla da dire.
Davanti vincerà Limo Kiprop (1h4'44") aveva 1h01' di personale, su un altro keniano, ed un eccezionale Simone Gobbo, amico e compagno di allenamenti in 1h08'01". Ecco lui è uno di quelli che va sempre forte, pioggia, vento, caldo o gelo che sia. Un grande!
Dietro sarà uno sfacelo, con oltre 200 ritirati (su 2000!) e diversi amici che puntavano a tempi da pb e che si sono ritrovati al traguardo con 3'4'5' minuti in più.
Per assurdo in queste condimeteo meglio arrivare carichi di chilometri (e quindi con efficienza cario-circolatoria al top) piuttosto che con gambe scariche ma 10 bpm in più.
... In attesa del vero autunno e del primo freddo per vendicare questa giornata..

9 commenti:

  1. Caro Andrea appoggio in pieno la tua decisione, anche perchè in quelle condizioni non saresti riuscito a correre ai ritmi stabiliti. Conosco bene le sensazioni post-ritiro e appunto per questo ti consiglio di ripartire da quanto di buono hai fatto fin ora. Sarà solamente una questione di tempo per il nuovo personale!

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    1. Grazie del supporto Marco. L'importante è non buttarsi giù perchè il lavoro fatto è stato importante ;-)

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  2. Andrea, un pizzico di amarezza è legittimo e comprensibile, ma penso davvero che tu abbia confermato una maturità da grande atleta. E' stata una decisione saggia tanto più che, come hai giustamente ricordato, la preparazione che hai sostenuto è stata di grande rilievo... l'appuntamento è soltanto rimandato!

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    1. Ritirarsi è sempre brutto, ma se la gara non mi coinvolge emotivamente per qualche motivo tutto passa in secondo piano.. Ho una gran voglia di riscatto!

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  3. Eh nelle gare lunghe il clima è un fattore da NON sottovalutare. Il consiglio da mandare a memoria in questi casi è (cit. Tim Noakes): con condizioni perfette si corre per il tempo, con condizioni pessime si corre per la posizione...

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    1. Hai perfettamente ragione, difatti nelle poche occasioni in cui ho corso per le posizioni che contano non mi sono di certo ritirato (o pensato di farlo) solo perchè andavo più lento del previsto.. Ma un conto è lottare per il 1° o 3° posto, un'altro per il 30esimo.. E' in quei momenti che i tarli si moltiplicano e ti mandano in black out! Ciao pitt!

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  4. Capitato anche a me un mese fa ad arenzano,... nulla di preoccupante. Il lavoro svolto rimane comunque.

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    1. Franco ho un grosso problema con le gare al mattino.. Se è caldo è matematico che vado piano, ho 70 bpm a riposo e la pressione a terra. Al pomeriggio in genere va meglio, escludendo giornate davvero impossibili, perchè naturalmente la pressione è più alta (ed i battiti molto più bassi).. Nelle mezze stagioni è un problema non da poco (gare la mattino con clima in genere mite).. Pensa che ieri pomeriggio ho corso un progressivo in freschezza correndo a cavallo dei 4'10" 4' e poi terminando 3'51" 3'49" 3'37" e 3'12" i 500m finali. Devo prenderla con filosofia, ma se l'insoddisfazione è il motore dell'uomo posso essere sicuro che avrò la mia rivincita

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    2. ma che strano! vai a sapere,...

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