Archiaviata la splenida esperienza della gara a tappe salentina, Martedì sono rientrato in Veneto.
La voglia di staccare un pò è tanta, ma rigenerato da un clima nettamente più fresco, e motivato dal programma del week-end successivo non stacco la spina.
Lunedì e Martedì sono di riposo, Mercoledì ritorno a superare i 15km dopo oltre un mese arrivando a "ben" 19, che scorrono via facili a 4'20'' in leggera progressione. Giovedì ancora riposo, Venerdì un brevissimo lavoro di qualità molto brillante (4*400m 1'13'' rec 200m a 5'30''), e nel pomeriggio partenza per Campitello di Fassa, splendido paesino nell'omonima valle.
Mi tratterrò con Chiara per il week-end, che si concluderà con la partecipazione alla Marcialonga.
Ho deciso di prender parte a questa gara anche se non sono minimamente preparato ad un chilometraggio del genere (25,7km). Sarà un esperienza più conoscitivo-turistica che di sfida agonisitica ma voglio esserci!
Come ben sa chi mi segue da tempo il traguardo più lontano che ho mai raggiunto è quello della mezza maratona e mai, nemmeno in allenamento, mi sono avventurato oltre.
Il pregara è così dei più sereni e spensierati. Venerdì sera lo trascorriamo a Canazei al raduno degli alpini (il che è tutto un dire..), Sabato affrontiamo con Chiara una bellissima escursione in montagna, in Val Duron. Volevamo andare anche più su, ma già ai 2000m di quota in clima era molto fresco.. Meglio così perchè già i "soli" 10km di cammino su per i boschi lascieranno un pò di pesantezza al risveglio del giorno successivo.
Ed eccoci a domenica mattina, giornata della "lunga marcia" da Moena (Val di Fassa) all'altrettanto caratteristica Cavalese (Val di Fiemme). Il clima è soleggiato, la temperatura piacevole (attorno ai 15°-16°), saranno invece molti di più all'arrivo. Essendo alla prima partecipazione ho un pettorale molto alto, che mi costringe nelle retrovie della terza griglia. Davanti a me sono in 1500!
Dopo lo start trovo comunque degli spazi per sorpassare e dopo un paio di chilometri di dribbling, lancio uno sguardo al garmin e mi accorgo di correre facile ben sotto i 4'/km. Le intenzioni erano ben più "turistiche" ma il percorso in discesa rende la corsa fluida e poco dispendiosa a ritmi prossimi ai 3'40''. Inzio a rimontare senza tregua fino a che non raggiungo il mio amico Giacomo (Drugo). Lui sta preparando Berlino in ottica 2h50' e viene da una preparazione totalmente differente dalla mia fatta di quantità da maratoneta.
I chilometri trascorrono veloci ed in relax tra una chiacchiera e l'altra. Mi sembra davvero di passeggiare in terza marcia, ad essere sincero non sono nemmeno "al medio".
Transitiamo ai 10km, posizionati nell'abitato di Predazzo, sotto i 38'.
Dopo l'attraversamento cittadino la strada si snoda su un percorso soleggiato ed il caldo si fa un pò sentire. La corsa è sempre facile ad un ritmo di poco inferiore ad i 3'50''/km ma il pensiero dei quasi 26km inzia a spaventarmi un pò. Attorno all'ora (16°km) decido di rallentare a scopo "precauzionale" e lascio andare via Giacomo che procede regolare. Inizio ad alimentarmi con i sali dei ristori (mai fatto!) ed a piccoli sorsi riesco a buttarli anche giù.
Per altri 2 o 3km procedo al minimo sindacale, correndo comunque mai oltre i 4'/km, ma il rallentamento sembra non servire piuttosto mi irrigidisce ancor più la muscolatura. Poco dopo il 19°km mi spengo totalmente, le gambe non hanno più forze e faccio brutti pensieri con altri 7 km davanti.
Transito alla mezza in 1h20'40'' real time, in balia dei sorpassi.
Dai 21098m per me si apre un universo ignoto, non sono mai andato oltre.. Ovviamente oggi il finale è anche in decisa salita!..
Gli ultimi chilometri sono un agonia, gambe di marmo, ritmo al limite del walking (parziali anche a 5'40). Non riesco proprio ad aumentare nonostante credo che il cuore sia anche sceso.. La prendo come esperienza da "finischer" così frullato dai sorpassi, raggiungo il traguardo di Cavalese in 1h45' in 91esima posizione.
In pratica sono crollato senza mai arrivare al fiatone ..Credo di aver sperimentato "il muro"
Che dire? Eccezionale organizzazione, splendidi posti, bel percorso.. Da tornarci magari con il doppio di chilometri nelle gambe.
Sotto l'aspetto della prestazione, rimane il ricordo della gran facilità di corsa nei primi 15km, e la convizione di poter correre una mezza (piatta) sotto l'ora e venti, in autunno.
Fattostà che ho acquisito anche altre convinzioni dopo questa prova.
Se alla mezza ci si può arrivare partendo dalle gare brevi, con periodi realtivamente ridotti (anche solo 1 mese) dedicati all' aumento del chilometraggio totale e specifico (medi - ripetute lunghe) oltre questa distanza è difficile allenarsi a 360° poichè è necessario specializzarsi. Un mezzofondista può essere in tempi brevi un buon atleta sulla mezza, ma non sulla maratona. Occorrono mesi di allenamenti dedicati al fondo e tanti chilometri per forgiare un fondista puro.
In questo senso se volessi correre la maratona oltre le 3ore lo farei anche il prossimo week-end, se volessi concluderla in meno di 2h50', tempo che è una stima in relazione al valore sui 10km, mi servirebbe quantomeno un annetto.
Di sicuro la Marcialonga in quest' ottica è stato un punto di partenza e non di arrivo, quantomeno a livello concettuale.
Dai Andrea che è andata ancora bene! Anche io alla mia prima partecipazione avevo preso un pò le misure soffrendo parecchio nelle ultime battute, la discesa aiuta sì ma fino a un certo punto se consideriamo poi la salita finale che con le gambe frolle diventa una via crucis. Io credo che in autunno riuscirai a stare sotto l'ora e venti e che per la maratona se la volessi provare ti basterebbe meno di un anno e poi usufruiresti del grande carico aerobico per fare dopo una mezza da pb, a me era successo così! Alla prossima, mi ha fatto piacere rivederti!
RispondiEliminaGrazie per la fiducia! Non mi accontento mai e sono sempre molto critico con me stesso. Hai visto cosa ho dovuto realizzare per tirar fuori un "bravino". Alla luce del periodo di stanca post gara a tappe, la mancanza di fondo (ancor più critico del salto nel buio oltre la mezza), il pregara "pieno", va benissimo così. Dai 10 ai 26 il salto è enorme. Daltronde nella corsa non si improvvisa niente, a meno di non essere dei talenti naturali. Piacere tutto mio. La val di Fassa è stupenda, peccato che siamo partiti, avremo organzzato qualche escursione con le nostre "signore". Chiara nonostante non sia propriamente una runner si arrampica mica male! Ciaooo
RispondiEliminaCome hai visto oggi abbiamo defaticato non male nel Catinaccio...
RispondiEliminaCiao Andrea,come ti ho scritto via Garmin Connect hai proprio trovato il muro,solo che in maratona è diverso perchè non arriva così presto ma si presenta dopo i 30km a volte anche più su,dipende da quanto sei preparato e da quanto hai esagerato nel ritmo.
RispondiEliminaIo ho corso 11 maratone e nelle prime ho sperimentato di versi tipi di muro sempre comunque migliorandomi,ma niente è appagante come finire una maratona senza problemi ed in progressione,quindi quando deciderai di provarla sii ancora più maniacale nel prepararla,e sarà un successo!
Ciao spero di incontrarti presto anch'io come Giacomo e Frank che già conosco:-)
Grazie Chicco! Il piacere sarà tutto mio. Qual'è la migliore mezza dalle tue parti? Non ho ancora visitato la zona del lago maggiore.. Potrebbe essere occasione utile. ciao ;-)
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