lunedì 23 settembre 2013

Mezza Di Udine 1h20'40'', un buon personale!

A dir la verità trattasi di un netto miglioramento (- 2'15'') ma in cuor mio speravo di stupire anche me stesso centrando alla prima occasione utile l'under 80'.
Dopo i grossi miglioramenti primaverili giunti grazie ad allenamenti mirati e la perdita di qualche kg di troppo l'appuntamento con la mezza in autunno era ovviamente irrinunciabile.
Per correre al massimo delle proprie possibilità una mezza maratona, occorrono gambe ma anche una buona dose di esperienza nonchè una maturità atletica che si acquisisce con il tempo grazie alle esperienze di gara e l'analisi critica di ciò che è stato in passato.
Ecco un breve excursus dei mie tracorsi sulla distanza: Novembre 2011 Cittadella 1h43' (valevo 1h32, crampi al fianco destro sin dal 7° km), Gennaio 2012 San Bartolomeo In Bosco 1h31' (valevo 1h29', crampi al fianco destro dal 17° km), Febbraio 2012 Verona 1h30' (valevo 1h26, crampi al fianco destro dal 17° km), Settembre 2012 Mirano 2h (non so quanto valessi, forti crampi dal 14° km), Ottobre 2012 Pontelagoscuro 1h25'38' (valevo 1h25), Dicembre 2012 Corigliano 1h24'52'' (valevo 1h23), Febbraio 2013 Gallipoli 1h29' (dopo lo stop di Gennaio e lo stress della missione), Marzo 2013 Gorizia 1h22'55'' (prestazione super e giornata climaticamente eccezionale), Settembre 2013 Udine..
Il passato mette in risalto tantissimi problemi,fossero fisici o prevalentemente psicologici è difficile dirlo, fattostà che la fitta al fianco destro è stata compagna di tante sofferenze. Indubbiamente è gradualmente cambiato l'approccio alla gara, con una programmazione via via più specifica ed un volume di chilometri percorsi in allenamento mese dopo mese maggiore.
Se a San Bartolomeo in Bosco ci arrivavo senza pianificazioni e correndo una media di 30/35 km a settimana, oggi ne corro circa il doppio programmando le fasi di allenamento stagionale con più criterio.
La settimana pregara è trascorsa senza nessun tipo di problema, 18 km di fondo lento progressivo domenica, un ottimo medio di dieci chilometri lunedì concluso attorno ad i 38' (3'48''/km), riposo il martedì, 13 km molto tranquilli mercoledì, un breve variato 400 rec 200 Giovedì concluso senza impegnarmi troppo, Venerdì riposo e per finire 40' di corsa lenta con delle variazioni in scioltezza Sabato.
Il risultato è quello sperato, domenica mattina mi sento bene. Gambe leggere e mente pronta a soffrire
Se la settimana pregara è filata liscia come l'olio, lo stesso non si può dire per la mattinata della gara. Parto in compagnia di Chiara attorno alle 6 e 30 del mattino e "sfruttando" la strada libera dal traffico conto di raggiungere Udine con un buon anticipo. Peccato che poco dopo Pordenone, dopo aver effettuato un sorpasso in presenza di striscia continua (ma su rettilineo!), mi veda raggiungere da una volante della Polizia.. "Accosti prego"..
Senza andar per le lunghe mi becco 89€ di multa e perdo una buona mezz'ora..
Sono in grosso ritardo e dovendo ancora ritirare il pettorale la questione assume connotati "semiseri". Parcheggio alle 9 a circa 2 km dalla partenza, ed è praticamente li che inizio la mia gara contro il tempo. Il riscaldamento consisterà in una vera e propria sparata (altro che ritmo mezza) per recuperare quel dannato numero. Alle 9 e 15 raggiungo lo start e non senza difficoltà ritiro il pettorale.. 5 minuti prima della partenza mi infilo nel serpentone e finalmente riesco a rilassarmi un attimo.
Il clima ad Udine è ottimo per correre, la temperatura non raggiunge i 20°, l'umidità non è elevatissima ed il cielo è nuvoloso. Non si avrà l'optimum delle fredde mezze invernali ma di certo il tempo meteorologico quest'oggi non sarà un ostacolo.
Alle 9 e 30 in punto si parte, i primi atleti di colore tra i quali spicca il nome di J. Mutai recordman della maratona, scappano subito via ad un ritmo improponibile, alle spalle si delineano i primi gruppetti via via più numerosi, ed infine il fiume di podisti più lenti.
Ho già abbandonato da tempo l'utilizzo del cardio, imponendomi di concentrarmi solo sulle sensazioni, oggi ho deciso di non utilizzare nemmeno il gps. La mezza di Udine è omologata sia Fidal che Iaaf (tra l'altro oggi lungo il percorso non c'era nessuna possibilità per i "sarti" di risparmiare più di qualche metro) , per questo mi affiderò unicamente ai cartelli chilometrici, utilizzando l'orologio solo per segnare i parziali.
Il primo, complice l'adrenalina della partenza è 3'42'', ma so bene che non è il ritmo giusto così rallento leggermente per correre attorno al target stabilito (3'47''/3'48''). Fino al quinto chilometro procedo regolare a questo ritmo (18'55'' ai 5000m). Le sensazioni sono buone, ma non eccelse, speravo di fare un pelo di fatica in meno a tenere l'andatura prefissata. In realtà non mi rendo conto che si sale e nemmeno di pochissimo (quasi 30 metri in 6km) così dopo tre chilometri interlocutori un pò più lenti (3'53''-3'52''-3'51'') e lo "scollinamento" di Felleto Umberto ritorno ad essere ottimista sul proseguio.
Appena la strada torna a scendere leggermente la gamba torna fluida (3'44''-3'44'') ed il passaggio ai 10km in 38'02'' (5000 in 19'07'') era esattamente quello che avevo in mente di fare. La fatica è da medio e la rimonta su diversi podisti in difficoltà da entusiasmo. Tra me e me penso che passato l'undicesimo chilometro ne mancheranno solo dieci, una gara di dieci chilometri da affrontare a tutta!
Procedo molto bene in questa fase (3'46''-3'45''-3'45'') e riesco a sfruttare gli ultimi rettilinei in leggerissima discesa. Il percorso è veloce con curve ampie e manto stradale in perfette condizioni. Al 14° questa inerzia si esaurisce e il ritmo ne risente (3'49''-3'50''). Transito al 15° km in 56'59'' (5000m in 18'57'') e se riesco a tenere il ritmo impostato fin'ora con un ultimo chilometro aggressivo c'è la posso fare a terminare sotto l'ora e 20'.
Il 16° km (3'47'') è un inziezione di fiducia, ma poi quando la strada da piatta torna in leggerissima salita i sottili equilibri iniziano a saltare.
L'idea di una progressione finale, lascia ben presto lo spazio a tattiche più difensive e il 17° chilometro (3'50'') è l'ultimo in cui covo ancora dentro me la speranza di farcela. Corro male, bacino basso e busto inclinato in avanti. Sono passato dalla zona gialla a quella rossa ma senza possibilità di sfruttarla in alcun modo. Il motore "anaerobico" rimane praticamente spento. In realtà credo di procedere oltre i 4'/km, ma così non è, almeno per il momento. Attorno al 18° km vedo poco davanti a me Luca, un ragazzo con cui ci scambiamo spesso opinioni su mygarmin connect.
Abbiamo concluso molti degli ultimi allenamenti a ritmi simili ed il nostro incontro non è casuale (seppure lui venga da mezze concluse ben sotto l'ora e 20, quando correva di più).
Gli ultimi due chilometri sono per me di vera crisi (3'56''-4'00'') con passaggio ai 20km in 1h16'28'' (5000m in 19'29''). Le gambe sono bollite ed anche il fiato ormai è quello che è..
Ma ormai ci siamo il traguardo è vicino e non si può mollare. Corro gli ultimi 1097m attorno ai 3'50'' e concludo senza sussulti in 1h20'40''.
In pochi secondi l'amaro in bocca lascia il posto ad un bel sorriso. Un pb, a maggior ragione se nell'ordine dei 2minuti e 15' è sempre un bel risultato. Per ottimizzare la prestazione sulla distanza servono sicuramente più chilometri (60-70 sono accetabili per un 10.000), futuri miglioramenti sono legati essenziamente a questo perchè l'azione di corsa merita un motore più resistente. Iniziare a coniugare la qualità con volumi costanti vicini ai 90/100km settimanali significherebbe aprire spiragli su nuovi e più affascinanti orizzonti. Ultimo appunto, ma non di poco conto, quello sul peso corporeo, tornato dopo i bagordi estivi attorno a 66 (dai 63 di Maggio!).. Perderli potrebbe rappresentare un bell'affare!

8 commenti:

  1. Bel racconto e bella prova.
    Il prossimo tentativo ? Palmanova 17 Novembre ?

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    1. Non sarebbe male come idea, vediamo i turni a lavoro...! E' veloce ed il clima dovrebbe essere ideale.. Però dubito di prepararla a dovere. Finalizzare troppo in questa fase di crescita potrebbe essere controproducente in ottica "long range"!

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  2. noi runners siamo tutti uguali, mai contenti!!!!
    ma poi sappiamo coccolarci con le riflessioni a freddo e come hai ben fatto, realizzi che grandi progressi sei riuscito a fare
    ora puoi ambire ad alti traguardi ma non perdere mai di mira il fine ultimo, il divertimento,
    noi per fortuna non dobbiamo vivere di questo sport,
    a parte tutto, complimenti per la prestazione veramente superba

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    1. Grazie Andrea, per correre vicino ai propri limiti una mezza bisogna essere maturi. Quante mazzate ho dovuto prendere prima di acquisirne un pò! Credo di aver fatto una gara regolare, usando tanto la testa..non posso rammaricarmi di nulla. Adesso avrei voglia di staccare un pò dagli schemi di allenamento, ho voglia di tornare a correre in salita, nei boschi.. Tirare qualche ripetuta breve. Come ben sai mi alleno da solo e non seguo nessuna tabella.. Per fortuna sono e sarò sempre un runner "libero". ciao caro!

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  3. Bellissimo racconto, ricco di dettagli, di un'ottima gara.
    Impressionanti i miglioramenti sulla mezza in meno di due anni, davvero complimenti!
    Ed i margini di miglioramento sono ancora molto ampi...

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    1. Costanza, tenacia e ricerca sono gli ingredienti giusti per ottenere grandi miglioramenti. Sono convinto che tutti possiamo ambire a risulati un tempo impensabili. Pensa nel 2007, ventenne totalmente a digiuno di corsa, con il classico fisico da palestrato (e 15kg più di adesso), alle selezioni per un concorso conclusi un 800m a tutta in 3'00'' (ritmo 3'45''/km). Oggi a quel ritmo corro quasi una mezza maratona. Dacci dentro anche tu, i risultati arriveranno!

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  4. Mannaggia che mattinata! Io credo che anche a livello nervoso eri un pò scarico, il contrattempo con la stradale, l'arrivo in ritardo e al pelo,... però un PB va sempre festeggiato quindi ti dico bravo! La tua analisi è corretta, secondo me se progressivamente aumenti i chilometri fino ai 90/100 potrai correre una eccellente mezza sotto gli 80'. Non è una regola fissa, conosco amici più forti di me che fanno meno km di me, ma entrano poi in gioco anche le sensazioni personali...

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    1. Più che altro i due chilometri correndo veramente forte dall'auto al ritiro pettorali mi avrebbero fatto comodo nel finale di gara ;-P Comunque sono arrivato alla gara in buone condizioni, il valore attuale è essenzialmente quello. Credo che un aumento del chilometraggio potrebbe farmi migliorare (prevalentemente) dal punto di vista aerobico generale consentendomi di correre una mezza fino all'ora e 18'. Se vorrò scendere sotto questo limite bisognerà ricominciare a scavare sulla velocità (1500-3000-5000) altrimenti potrò correre anche 120km/settimana senza notare dei progressi ( a meno di non provare una maratona). Diciamo che correre un 3000m in 9'30'' potrebbe essere il "punto di arrivo per una nuova partenza". Ciao !

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